Interventi di circoncisione rituale all’Ospedale Martini di Torino

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È stata diffusa dalla Direzione Generale dell’ASL della Città di Torino la procedura operativa per l’effettuazione di interventi di circoncisione rituale presso l’Ospedale Martini. Si tratta di un impegno che la Regione Piemonte si è assunta attraverso i due assessori competenti Monica Cerutti, Immigrazione e Pari Opportunità, e Antonio Saitta, Sanità. Un’opportunità per i cittadini di origine straniera che darà vita anche a un periodo di sperimentazione che consentirà di monitorare il numero di interventi richiesti, effettuati e il livello del servizio.

La richiesta per la circoncisione giunge soprattutto da pazienti di religione ebraica e islamica e che prevede nel maschio l’escissione parziale o totale del prepuzio. La procedura è prevista per bimbi di età superiore agli 8 anni.

Il costo totale dell’intervento, comprensivo di esami e consulenze pre operatorie, intervento chirurgico e visita di controllo successiva all’intervento è di 280 euro. Le prenotazioni sono partite dal 15 settembre 2017, e sono registrate dal CUP Ospedaliero, con il pagamento iniziale di un ticket di 26,70 euro e la richiesta impegnativa di un medico curante.

«Quella che viene offerta alle comunità di cittadini stranieri che sono residenti a Torino è una possibilità che vuole essere anche preventiva per evitare che si ripetano i fatti drammatici che sono accaduti in passato. Auspichiamo che i rappresentanti delle comunità islamiche e di tutte coloro che prevedono questo rito possano far conoscere il percorso che il servizio sanitario regionale mette a disposizione. La Regione Piemonte ritiene che il rispetto della tradizione racchiusa nel rito della “Circoncisione rituale” debba avvenire nel rispetto delle norme di sicurezza per chi intraprende l’intervento» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte.

«La definizione della procedura operativa per l’effettuazione di interventi di circoncisione rituale nei presìdi dell’Asl unica di Torino corrisponde all’impostazione che da sempre la Regione ha adottato in una materia così delicata ed ha l’obiettivo di salvaguardare la salute dei pazienti ed evitare il ricorso a pratiche pericolose per la salute. La formalizzazione da parte degli operatori sanitari, dunque, rientra in un percorso ben preciso e confidiamo che su tutto il territorio si adottino procedure uniformi per evitare il ripetersi di quei casi che periodicamente la cronaca ci propone» – ha dichiarato Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità.