Il direttore dell’ufficio della Cei, Don Giuliano Savina, ha evidenziato come si tratti di <<azioni positive e coraggiose che incidono nelle relazioni sociali dei nostri paesi e nei quartieri delle nostre città, per una reciproca stima e un reciproco rispetto, segno di umanità nuova e riconciliata>>.

<<Le riflessioni sulla fede, sulla religione, sulla libertà religiosa, sul bisogno di spazi e di riconoscimento perché ciascuno possa pregare e possa vivere la propria esperienza religiosa – ha aggiunto don Savina-
sono fatti straordinari, segni concreti che si devono sbriciolare all’interno del nostro territorio”.